Secondo appuntamento di esplorazione del territorio di Montefioralle nel Chianti Classico con altri produttori di questa sottozona con vini sempre più di carattere e riconoscibili. Questo venerdi 8 ottobre in tavola avremo spiedini di capocollo, tagliatelle chianina e rosmarino e finalmente castagne e funghi! Vi aspettiamo…
sangiovese
Venerdi 1 Ottobre Montefioralle Chianti Classico trasloca in Trattoria!
Finalmente va in scena, anzi in tavola, questo venerdi 1 ottobre la prima delle due serate che riuniscono in trattoria TUTTI I produttori di questa importante sottozona del Chianti Classico che si è distinta per grazia e finezza negli ultimi anni. Monteficalle, o Monteficalli, come si chiamava in origine il borgo di Montefioralle, fu probabilmente fondato da alcuni monaci nel X secolo, ma i primi documenti storici, nei quali il borgo è citato, risalgono al secolo XI…
Sabato 26 giugno A pranzo con il commissario Bordelli! Marco Vichi in trattoria
Esce tra pochissimi giorni il nuovo libro di Marco Vichi “Ragazze Smarrite” con un’altra avventura del Commissario Bordelli e finalmente possiamo organizzare un pranzo in trattoria con il nostro scrittore preferito presentato per l’occasione da Leonardo Romanelli. Come spesso quando si tratta di Bordelli in tavola i vini de I Balzini non mancheranno e il menu sarà ispirato alle vicissitudini del libro…che sarà in distribuzione e vendita ovviamente firmato sul posto.
Chianti Classico Fonterutoli DOCG 2017 Marchesi Mazzei
Tra i Chianti Classico più famosi di sempre merita un posto d’onore questo dei Marchesi Mazzei che vi fanno confluire uve da tanti differenti vigneti nella zona di Castellina in Chianti regalandoci un quadro esaustivo di cosa possa essere un Chianti Classico di questa zona. Provengono infatti da 120 differenti parcelle aziendali, collocate in un ventaglio unico di diversità pedoclimatiche, da 220 a 570 metri di altitudine.
Baron’Ugo Igt 2016 Toscana Monteraponi
Il sangiovese di razza raddese mostra i muscoli e la piacevolezza in un connubio entusiasmante con questa 2016, forse la migliore delle edizioni tutte comunque maiuscole del Baron’Ugo di Michele Braganti. Quasi completamente 100% sangiovese tranne qualche grappolo di cannolo e colorino, ha un colore ricco ma sempre netto e trasparente con riverberi violacei e lampi azzurri di freschezza. Al naso è grintoso, agrumato e con un frutto rosso in confettura e di frutta di bosco fresca.
Brunello di Montalcino 2016 Baricci
Un vino entusiasmante che sfrutta a pieno le meraviglie della 2016 per un vino profondamente identificato con il versante nord di Montalcino dove giaccione le vigne da cui nasce. Naso mentolato e scolpito nella pietra, ribes rosso e pepe nero, grande succo di mirtillo e visciole, sorso che incalza e dispiega il suo ritmo in maniera convincente, finale sontuoso e denso, materico ma sempre arieggiato dalla freschezza giusta.
Vermentino CodiceV Tenuta di Belguardo Mazzei 2019
Dagli studi e dai vigneti impiantati con il clone corso del vermentino (in Corsica chiamao “Malvoisie”) ecco un progetto vino ambizioso e molto risolutivo delle ambizioni di questa uva. Questo Codice V fa 9 mesi su fecce tra anfore, barrique usate e acciaio (tre masse uguali sui tre percorsi) e poi attende in bottiglia aziende l’uscita.
Brunello di Montalcino 2016 Le Ragnaie
Questo 2016 de Le Ragnaie è un compendio tra versante nord e sud con il passo del Lume Spento a dividere le vigne di Riccardo Campinoti ed è perfetto per esemplificare la bellezza di lavorare unendo più vigne a Montalcino. Il 2016 etichetta bianca di Riccardo è stiloso dolce ma piccante, pepe nero, mirtillo e ribes.
Tenuta Belguardo, il Vermentino e il Tirrenico: la Maremma dei Marchesi Mazzei
La grande scommessa dei Marchi Mazzei in Maremma entra nella fase più intrigante con le ultime ricerche sul vermentino mentre prosegue anche il lavoro sui bordolesi adattati alla maremma e il suo territorio. Li abbiamo abbinati alla trippa e quinto quarto insieme a Leonardo Romanelli e il risultato è stato splendido.
I roventini o sanguinacci: il sangue nella cucina di strada e tradizionale
Uno street ormai desueto a Firenze ma che riprende vigore e consensi. Il sangue di maiale in tavola ha conosciuto alterne fortune. Oggi è alla base di tante preparazioni (civet, civiero, salami) ma per secoli su usava servire il sangue di maiale fritto in padellone con un poco di strutto.