L’Italia affronta il 2018 con convinzione nei propri mezzi da prima potenza mondiale del vino e con una grande voglia di rivincita su alcuni mercati tradizionali dove subiamo la concorrenza di Francia e paesi del nuovo mondo. Ovunque si sente ripetere sempre il solito mantra ovvero che l’arma vincente del nostro paese è la grande diversità di vini e vitigni che siamo in grado di coltivare e portare all’eccellenza il che comporta però uno sforzo di comunicazione enorme se paragonato ad esempio ad Australia, Cile, Argentina ma anche la Francia stessa dove il 90% dei vini sono fatti dalle stesse 2-3 uve e per di più capaci di dare grandi vini anche altrove. Su Business People di Maggio 2018 approfondiamo il tema delle guide del vino e le loro concordanze e discordanze…sempre più tema di discussione ma specchio appunto di una diversità bellissima.
Andrea Gori
Mercurey blanc 1er cru En Sazenay 2015 Domaine Tupinier Bautista
Manu Batista è già un grande di Mercurey e dal 2016 opera nella nuova cantina scavata nella roccia. Erede di una famiglia viticoltrice dal 1770 ha le idee chiare per il suo futuro di qualità. Questo En Sazenay nasce da suolo sabbioso argilloso e vigne di età media 50 anni per un totale di poco meno di un ettaro. 5mila bottiglie che nascono dopo 11 mesi di passaggio in barrique e regala note intense dorate e ricche che prefigurano il bellissimo naso con una componente gessosa e affumicate che esalta le componenti fresche di pesca e quasi tropicali che emergono in bocca o quando il vino prende qualche grado di temperatura nel bicchiere.
Foramacchie IGT Toscana Rosso Sangiovese e Cabernet 2015 Gabriele Mazzeschi
L’espressione schietta e diretta nonostante un discreto uso del legno per il sangiovese della Valdichiana dove c’è eleganza ma anche forza e una certa ruvidezza che affascina. Questo Foramacchie nel bicchiere è trasparente ed elegantemente toscano nonostante il saldo di 5% di cabernet sauvignon ma le note sono viola e lamponi poi ciliegie con un tocco di sottobosco mediterraneo. Al palato è ficcante e piacevole con una dinamica acido sapida di tutto rispetto e una salinità che contrasta bene con il bel frutto dolce.
Venerdi 18 maggio Tris di Champagne e Reale di Calvana con la macelleria Mannori
La tradizione è il nostro futuro, parola di Andrea Aprea del VUN Milano
A Milano parte la Food Week e noi cerchiamo di stare sul pezzo intervistando una delle stelle che ne ha fatto la capitale del mangiare bene in Italia ovvero Andrea Aprea. Il suo “VUN Andrea Aprea” è il ristorante con due stelle Michelin appena conquistate dove la tradizione italiana ha trovato un interprete capace di comunicare la nostra cucina ad un pubblico grandissimo e preparato all’interno di uno degli hotel più fascinosi di Milano. Merito delle sue origini partenopee e della sua esperienza inglese che gli ha concesso una visione profonda e affascinante della cucina italiana di oggi e che gli permette anche di intravederne il futuro…Su Business People di Maggio 2018 in edicola trovare l’intervista completa!
Brandini Barolo DOCG 2012 La Morra Biologico
Un classico e intramontabile Barolo de La Morra, tradizionale assemblaggio che riesce a mettere in evidenza il carattere fruttato rotondo e saporito dei Barolo di questo comune. La famiglia Brandini è tra le poche e tra le prime a proporre un Barolo biologico e la fragranza e la piacevolezza del frutto sembrano in effetti avere una marcia in più con una continua sottolineatura del bel fruttato di bosco, confettura di fragole e lamponi e le note balsamiche di incenso rose e lavanda a rincorrersi nel naso.
Domaine Chevillon – Nuits St. Georges 1er Cru Les Cailles 2014
Un première cru di notevole importanza per Domaine Chevillon tra i tanti vinificati separatamente nel Domaine a Nuit St Georges. In particolare Les Cailles (il cui nome deriva dalla radice di “sasso” e non di quaglia come si potrebbe pensare) e si trova a metà strada tra Corton e St Georges. Denis e Bertrand al comando del Domaine da qualche anno vinificano uve per più di 13 ettari nel comune e sono capaci di dar voce alle diverse sfumature nella AOC. Non fa eccezione questo Les Cailles, tra i tre vigneti migliori della denominazione, che con i suoi terreni ricchi di argille rosse, su rocce calcaree di età antica, dona ai vini che qui nascono potenza ed estrazione ma sempre e soprattutto finezza .
Nipozzano Chianti Rufina Riserva DOC 2014 Frescobaldi
Il best seller della Rùfina è anche uno dei vini toscani più conosciuti in Italia e nel mondo, un vino che non ha mai paura di giocare il suo ruolo di ambasciatore del Chianti nel mondo. Il Nipozzano Riserva 2014 Lo fa con una ricchezza di naso sempre piacevolissima e impressionante per come trae dalla frutta di bosco nera e rossa le componenti fruttate e di speziatura più ricche e penetranti per sedurre il naso e poi il palato.
Lunedi 7 Maggio God Save The Durello! La bollicina più vulcanica invade Firenze al Westin Excelsior
Un God Save The Wine speciale dedicato ai Monti Lessini e all’uva durella, il prossimo fenomeno-bollicina nell’effervescente panorama italico prodotta con l’uva autoctona bianca più antica del nostro paese bevuta già da Cesare Augusto e apprezzata nel corso dei secoli proprio per la sua leggendaria freschezza. In un pomeriggio di metà primavera affacciati sulla terrazza più spettacolare di Firenze i 33 produttori della denominazione vi aspettano lunedi 7 maggio di persona per incontrarvi e raccontarvi le loro storie che intrecciano viticoltura di montagna, la Monti Lessini DOC è appena entrata nel Cervim (il centro che tutela vitigni originali, manualità, tradizioni, piccole aziende, pendenze estreme) e ha al suo interno tanta tradizione popolare e la voglia di stupire delle nuove generazioni, a cominciare dal cambio epocale della DOC con più spazio al grande metodo classico…
Oro di Caiarossa Igt Toscana 2014
Ecco un passito che nasce con la voglia in realtà di essere un muffato quando le circostanze lo permettono…e in questa 2014 con una vendemmia condotta a metà novembre su uve sane, ben passite c’erano anche tracce importanti di muffa nobile. Protette da una comunità di poiane che tengono lontani i volatili e recenti che le nascondono a cinghiali e caprioli le uve di petit manseng biodinamiche di Caiarossa portano ad un vino ambrato con note invitanti di frutta secca come albicocche e agrumi ma sempre punteggiate da pepe bianco, iodio e note ferrose classiche dei muffati a riecheggiare sauternes e vini simili.