sangiovese
Nittardi Castellina in Chianti Chianti Classico Belcanto 2017
Leon Femfert ci racconta la storia del rapporto della sua famiglia con l’Italia e con quel posto speciale che è Nittardi nella zona alta di Castellina in Chianti. Il loro Chianti Classico Belcanto omaggia nell’etichetta Michelangelo Buonarroti che appare in 8 spicchi che rappresentano suoli e vigneti della tenuta, un mosaico di suoli e componenti che rendono unici i vini di questa proprietà. Forza ed eleganza i tratti fondamentali dei vini di Castellina con un frutto preciso sempre dritto e quasi esplosivo.
Domaine Antoine Arena Morta Maio 2017 Patrimonio AOC Nielluccio
Uno dei più grandi se non il più grande e celebrato vino di Corsica che nasce dal vitigno rosso tipico ovvero il nielluccio. In particolare questo Niellucciu di Antoine Arena, vignaiolo naturale emblematico della AOC Patrimonio proviene dalla vigna più antica della tenuta, di nome Morta Maio che sorse su terreno calcareo-argilloso e scistoso che ricorda il sottosuolo di Modigliana in Romagna, Montecucco in Toscana e il versante sud est di Montalcino.
Casa di Monte San Casciano in Val di Pesa Chianti Classico Gran Selezione Le Capitozze 2012
Un’azienda di Montespertoli (Chianti DOCG) che da poco ha deciso di investire nel competitivo e fascinoso territorio del Chianti Classico acquistando alcuni vigneti a Chiesanuova nella sottozona di San Casciano. Linda Cecchi e Jessica Innocenti hanno portato in trattoria tutto il loro entusiasmo e la voglia di fare ma soprattutto questa loro prima Gran Selezione.
Conti Capponi Villa Calcinaia Greve in Chianti Chianti Classico Riserva Villa Calcinaia 2016
La famiglia Capponi vanta nella sua storia centenaria un legame fortissimo con Firenze come testimoniato dall’effige di Pier Capponi su questa bottiglie di Riserva di Chianti Classico, uno dei difensori della città di Firenze ai tempi dei tentativi di conquista dei francesi della città nel 1494. Come ricorda Sebastiano nel video, i fiorentini erano disposti a ricompensare Carlo VIII con una grande somma di denaro per il suo sostegno ma non vi era accordo sull’entità.
Giovedi 25 giugno serata Tour de France, Tour de Force con BWine School di Firenze
Salvioni Brunello di Montalcino 2013
Ormai un classico a Montalcino la grandezza dei vini di Giulio e Alessia Salvioni che in realtà producono vino “soltanto” dal 1985 in un territorio che ha bruciato le tappe per la grandezza mondiale. Dai suoi 4 ettari curati maniacalmente e con talento, la famiglia Salvioni produce vini raffinati e intriganti dotati di ricchezza e definizione di frutto ma mai eccessivi ed estrattivi.
Saverio Basagni, Monterotondo, Chianti Classico Vaggiolata 2016 e Riserva Seretina 2015 e l’altitudine
Cambiamento climatico , attenzione al territorio e artigianalità vera senza filtri: Saverio Basagni ci racconta il suo lavoro a Gaiole in Chianti sul confine tra Firenze e Arezzo in poderi appartenuti a Badia a Coltibuono da secoli e assaggiamo uno dei suoi vini più riusciti, ovvero la Riserva Seretina 2015 sul menu di Paolo GOri con Guancia di Toro al Vermouth e purè di sedano rapa.
Assaggi da Chiantilovers 2020: Chianti 2019 e Riserva 2018 da gustare
Il grande territorio del Chianti regala sempre emozioni forti e una bellissima sensazione di freschezza e gioventù. Un vino che forse non se ne è mai davvero andato dal cuore degli italiani e dei fiorentini ma che pare godere di una seconda giovinezza visto che i nuovi appassionati di vino ma anche i bevitori non esperti lo scelgono con fiducia e soddisfazione. Tra i tanti assaggi (li trovate qui su Intravino) che abbiamo fatto tante conferme e sorprese in una offerta dinamica e diversificata che ha pochi uguali in Italia e nel mondo.
Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2011
Il millesimo successivo alla straordinaria consacrazione della 2010 al Marroneto è stato baciato da un sole bellissimo che altrove ha portato note molto marcate e mature ma qui invece si è convertito in eleganza e sottigliezza. Assaggiato oggi in chiusura di un bel confronto del miglior sangiovese degli anni ’10 è splendido, sottile appunto e balsamico, con note di timo e mentuccia, lavanda, amarena, ciliegie e cannella, fragole e rabarbaro, buccia di peperone, bocca ammantata di grazia e levità senza la profondità della 2010 nè la sua lungimiranza ma che da bersi oggi è una festa per il palato.