uve

Giornata 5 Ambassadeur du Champagne | Le Mesnil e Laherte Freres (e riassunto delle puntate precendenti)

Giornata strana, la prima con il sole, così il gesso è più accecante e ti permette di non pensare alla serata che hai davanti a Reims, la città degli imperatori di Francia e del Sacro Romano Impero, guarda casa gemellata con Firenze. Atmosfera rilassata in bus, tutti hanno dormito il sonno dei guerrieri e la colazione e lo spirito sono di relax ma con la voglia rinnovata di scoprire, annusare, assaggiare. Pare la giornata ideale per il cult village di Le Mesnil della Cote des Blanc , quasi la sua estremità sud e il pomeriggio avventuroso a Chavot per incontrare Laherte e la sua biodinamica applicata allo Champagne. (altro…)

Prosecco cultura, riscatto del territorio e sfide del futuro con Carpenè Malvolti

Quando si parla di Prosecco ormai parliamo di un mondo multiforme e variegato dove solide realtà si accompagnano a realtà più giovani e intraprenendti. Nel caso di Carpenè Malvolti, a giudicare dalla verve delle ultime uscite e alle caratteristiche dei nuovi prodotti sembrerebbe che questa distinzione perda un poco di significato… Andiamo a scoprire le antiche uve della zona (non solo glera ma anche boschiso, pinot bianco…) e stili produttivi. (altro…)

L’altro Sangiovese che merita scoprire, Terre della Pieve e Sergio Lucchi da Bertinoro, Romagna!

Per tanti toscani è quasi inconcepibile ma anche altrove il Sangiovese di Romagna non ha il seguito che spesso meriterebbe. Pesantemente schiacciato da una fama di vino facile, dolce e semplice prodotto in milioni di ettolitri in realtà rivela in territori vocati come Bertinoro (FC) dove ha sede Terre della Pieve di Sergio Lucchi una struttura complessi e aromi particolari suadenti e profondi che colpiscono chiunque al primo assaggio. Sergio Lucchi ce lo ha presentato all’ultimo God Save The Wine insieme ad altre chicche come il suo Passito di Sangiovese da uve stramature , il dolcissimo Stil Novo (Albana di Romagna passito non DOCG) e la coppia di Sangiovese a Virgilio e Nobis.

Ecco l’intervista: (altro…)

Rosso di Montalcino Pian dell’Orino 2008

Naso coccolante e tipicissimo, come è nella filosofia di Pian dell’Orino, viola e ciclamino, fragole e ciliegie, accenni di tabacco coerenti con il colore molto granato e vero. Schietto e vivace al naso, tanto ricco e polputo è in bocca con massa e corpo non prevedibili. (altro…)

Serego Alighieri Bello Ovile in Toscana IGT 2007

Il vino che rappresenta il ritorno fisico degli Alighieri a lavorare e produrre in Toscana  è un (teoricamente)  Montecucco e si sente nel  bene con il ciliegiolo a dare una energia particolare e sangiovese e canaiolo a mantenere immediatezza e prontezza di beva.  Colore vivo porpora e sorprendentemente vivo dopo 3 anni dalla vendemmia. (altro…)

Viticoltura Biodinamica 26-27 Gennaio, i fondamenti della viticoltura del futuro a Cerreto Guidi

Se parlare di energia, materia e sincronie cosmiche quando pensate al vino vi sembra eccessivo, forse on fa per voi ma di sicuro che il tema vi affascini o meno è il punto chiave del fare vino oggi. Confrontarsi cone le metodiche di produzione biodinamiche è consigliabile a tutti, sia per chi è tentato di approcciare questa strada sia da chi la ritiene campata per aria. Avendo degustato in pi occasioni i vini di aziendi seguite da Leonello Anello posso dire che i risultati sono pi che lusinghieri, a patto però che la scelta sia coerente e meditata. Per saperne di più e approcciare la Biodinamica, ecco il primo corso del 2011 alla Villa medicea di Cerreto Guidi (Firenze). (altro…)

Dante Alighieri ritorna in Toscana: Vaio Armaron Amarone della Valpolicella DOCG 2005 Serego Alighieri

O almeno torna la sua pronipote Massimilla Serego Alighieri che ancora abita nella casa a Verona che fu acquistata direttamente dal figlio di Dante. Per una sera, l’ultima discendente degli Alighieri ci ha fatto conoscere i vini prodotti in Veneto in collaborazione con Masi sotto l’etichetta Serego Alighieri appunto e le suggestioni non si sono fatte attendere, come se certe radici sotterranee (vedi la Molinara a piede franco che rende particolare questo vino) siano in qualche modo collegate al di là di storia e regioni. (altro…)

Bastano 100 euro per adottare una vigna e fare il vostro Chianti (senza barrique): l’idea di Sant’Appiano

Salto i convenevoli che ormai Sant’Appiano la conoscete già. Però magari non sapevate che era possibile con un importo minimo adottare un filare di vigneto chiantigiano (siamo a Barberino Val d’Elsa) e partecipare alla sua vita dal campo alla bottiglia. Quanto lavorare e quanto lasciare fare a Sant’Appiano lo decidete voi, ma la soddisfazione di lavorare il vostro piccolo pezzetto di terra chiantigiana è qualcosa che è difficile quantificare…di sicuro, fare il vignaiolo non è mai stato così a portata di mano.

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Chianti Classico dalle uve bianche alle Riserve di respiro internazionale, Fattoria Casa Sola

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A verona, ripercorriamo le tendenze nel Chianti Classico con Fattoria Casa Sola e come si è evoluto nel corso degli anni lo stile, e comunque a noi le uve bianche nel Chianti piaccione sempre e comunque!
Poi siamo anche di quelli che un pò di cabernet e merlot nella riserva, specie se deve essere venduta in tutto il mondo, non sono il male della terra, anzi…

Impariamo a distillare?

Qualcuno dei lettori di questo blog si chiese cosa mai significasse “viral beat“: più o meno far parlare la rete di un evento o un’azienda lasciando che siano blogger e internauti a farlo, senza far piovere comunicati stampa dall’alto. Piace sempre quando le aziende decidono si investire sul web e piace ancora di più quando coinvolgono blogger e appassionati oltre che giornalisti del settore. Perchè succede che si parla di grappa e distillazione, e ovviamente in particolare di Prime Uve, in contesti dove in genere sfortunatamnte se ne parla poco e si raggiunge un pubblico altrimenti non certo interessato a questi fenomeni.

Però poi la grappa e i distillati in genere li bevono tutti, ignorando come vengano realizzati e come apprezzarli sul serio!

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